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Settore Ambiente

Lo Studio Ambiente e Territorio sviluppa studi e consulenze ambientali di supporto ai procedimenti autorizzativi di opere infrastrutturali e progetti urbanistici a tutti i livelli.
I servizi offerti si caratterizzano per la visione intersettoriale delle diverse discipline ambientali.

Studi e valutazioni ambientali


Valutazioni ambientali 
- Studi di Impatto Ambientale (procedure di VIA)
- Valutazioni Ambientali Strategiche (VAS)
- Studi di Incidenza (Rete Natura 2000)
- Valutazioni di Impatto Sanitario (VIS)
 
Acustica ambientale
- Piani di classificazione acustica comunali
- Previsioni di impatto acustico e di clima acustico
- Verifica requisiti acustici passivi degli edifici
- Piani di risanamento acustico
 
Bonifica suoli contaminati
- Caratterizzazioni ambientali di suoli e sottosuoli
- Progetti di bonifica e messa in sicurezza
 
Consulenze


- Consulenza strategica e sviluppo di soluzioni ad elevato contenuto creativo per il marketing ambientale, l'architettura e il tempo libero
- Certificazioni ambientali (ISO 14000 e EMAS)
- Certificazioni di sostenibilità ambientale (LEED)
- Consulenze nello sviluppo di processi di Responsabilità Sociale d'Impresa (Corporate Social Responsibility, CSR)
- Assistenza giuridica nel settore ambientale
Riferimenti normativi

Con la direttiva 337/85/CEE del 27 giugno 1985 il Consiglio della Comunità Europea ha stabilito che i progetti relativi alla costruzione di impianti o di opere per i quali sono configurabili effetti pregiudizievoli sugli habitat interessati, siano oggetto di una preventiva Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).

Lo Stato Italiano ha recepito tale direttiva con l’art. 40 della Legge n. 146/94 concernente disposizioni in materia di impatto ambientale, ed ha disciplinato la materia con il DPR 12 aprile 1996; in particolare l’art. 1 del DPR definiva i progetti assoggettati alle procedure di VIA e di Verifica di assoggettabilità facendo riferimento agli elenchi di opere ed interventi di cui agli allegati A e B del provvedimento.
Già in precedenza, la Legge n. 349/86 aveva stabilito che le norme tecniche e le categorie di opere in grado di produrre rilevanti modificazioni dell'ambiente fossero individuate con apposito Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.
I successivi DPCM 10 agosto 1988 e DPCM 27 dicembre 1988 hanno di fatto dato avvio in Italia alla disciplina della Valutazione di Impatto Ambientale.

Il DPR 12 aprile 1996 è rimasto la norma nazionale di riferimento fino all’entrata in vigore del D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152 “Norme in materia ambientale”, provvedimento che ha delineato un quadro legislativo organico ed unitario rispetto alle diverse disposizioni di legge in materia ambientale. Il D.Lgs. 16 gennaio 2008 n. 4 ha apportato disposizioni correttive ed integrative al decreto del 2006.

L’allegato IV al D.Lgs. n. 152/2006 (come modificato dal D.Lgs. n. 4/2008) individua le tipologie di progetti sottoposti alla procedura di Verifica di assoggettabilità di competenza delle Regioni. La Verifica di assoggettabilità viene svolta dall’autorità competente sulla base di uno Studio Ambientale Preliminare fornito dal proponente, per determinare se il progetto in esame richieda o meno lo svolgimento della procedura di VIA completa.

L’autorità competente formula il giudizio di compatibilità ambientale sulla base dello Studio di Impatto Ambientale (SIA) del progetto; lo studio è fornito dal committente e viene redatto secondo le indicazioni previste dal D.Lgs. 152/2006.


Servizi offerti

Lo Studio Ambiente e Territorio fornisce alle Committenze pubbliche e private un supporto completo nel corso delle istruttorie di VIA o di verifica di assoggettabilità, effettuando:
- le attività di carattere tecnico-redazionale, con l’elaborazione dello Studio di Impatto Ambientale ai sensi di legge ed il coordinamento dei diversi specialisti di settore;
- l'affiancamento della Committenza nell’ambito dell’istruttoria di VIA, la quale, in relazione alle necessarie interlocuzioni con gli Enti, necessita di una visione d'insieme delle diverse tematiche coinvolte al fine dell'esito favorevole della procedura.
Riferimenti normativi

Già dagli anni ’70 l’applicazione di una valutazione ambientale ai piani e programmi di carattere territoriale è stata riconosciuta quale strumento essenziale per il sostegno delle azioni rivolte allo sviluppo sostenibile.

L’approvazione della Direttiva 01/42/CE in materia di “valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente” ha intensificato le occasioni di dibattito sulla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) in sede europea e nazionale, centrando l’attenzione sulla necessità di introdurre un cambiamento radicale di prospettiva nelle modalità di elaborazione degli strumenti di pianificazione territoriale ed assumendo la sostenibilità ambientale quale obiettivo determinante nella pianificazione e programmazione.

La Direttiva comunitaria sulla VAS ha esteso dunque anche ai piani territoriali l'ambito di applicazione della valutazione ambientale già prevista per i progetti di opere ed infrastrutture (VIA), nella consapevolezza che i cambiamenti ambientali sono causati non solo dalla realizzazione di nuovi progetti, ma anche dalla messa in atto delle decisioni strategiche di natura programmatica e che, anzi, proprio queste creano i presupposti perchè determinati progetti di opere o infrastrutture possano essere proposti.

In ragione della sua applicazione alla sfera delle decisioni strategiche, perchè la VAS possa essere efficace deve intervenire fin dalle prime fasi di formazione del piano o programma - a differenza della VIA che viene applicata ad un progetto ormai configurato - con l’intento che le problematiche ambientali siano considerate sin dalle prime fasi di discussione ed elaborazione dei nuovi strumenti di programmazione territoriale.
Secondo le indicazioni comunitarie, la VAS va intesa come un processo interattivo da condurre congiuntamente all’elaborazione del piano per individuarne preliminarmente limiti, opportunità, alternative e precisare i criteri e le opzioni possibili di trasformazione, assumendo in tal senso il ruolo di strumento di supporto alle decisioni e non (come il retaggio culturale della VIA ancora spesso lascia fraintendere) una valutazione o giudizio del piano a posteriori.

 A livello nazionale, la normativa di settore è costituita dal D.Lgs. 3 Aprile 2006 n. 152 (Testo Unico sull’Ambiente), successivamente modificato dal D.Lgs. 16 Gennaio 2008 n. 4.

Nella disciplina della Regione Lombardia la Valutazione Ambientale Strategica è stata introdotta per la prima volta con la L.R. 11 marzo 2005 n. 12, Legge per il Governo del Territorio, la quale all’articolo 4, comma 1, prevede che:
« Al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile ed assicurare un elevato livello di protezione dell’ambiente, la Regione e gli enti locali, nell’ambito dei procedimenti di elaborazione ed approvazione dei piani e programmi di cui alla direttiva 2001/42/CEE del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 giugno 2001 concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente e successivi atti attuativi, provvedono alla valutazione ambientale degli effetti derivanti dall’attuazione dei predetti piani e programmi. »

Gli “Indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e programmi” approvati dal Consiglio Regionale (Deliberazione n. VIII/351 del 13 Marzo 2007) ai sensi dell'articolo 4, comma 1, della L.R. 12/2005 hanno precisato che (punto 4.2)
«È effettuata una valutazione ambientale per tutti i Piani/Programmi:
1. elaborati per i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli, e che definiscono il quadro di riferimento per l'autorizzazione dei progetti elencati negli allegati I e II della direttiva 85/337/CEE;
2. 
per i quali, in considerazione dei possibili effetti sui siti, si ritiene necessaria una valutazione ai sensi degli articoli 6 e 7 della direttiva 92/43/CEE.»
Ad ulteriore specificazione della disciplina, con la DGR n. VIII/6420 del 27 Dicembre 2007 la Regione Lombardia ha definito i modelli metodologici, procedurali ed organizzativi per la valutazione ambientale delle diverse tipologie di atti programmatici; gli stessi modelli sono stati successivamente modificati ed integrati con le DGR n. VIII/10971 del 30 Dicembre 2009 e DGR n. IX/961 del 10 Novembre 2010, in adeguamento alle norme nazionali nel frattempo entrate in vigore.


Servizi offerti

Lo Studio Ambiente e Territorio fornisce alle Committenze pubbliche e private un supporto completo nel corso delle istruttorie di VAS o di verifica di assoggettabilità alla procedura, effettuando:
- la consulenza normativa e di orientamento preliminare circa le procedure da attivarsi;
- il coordinamento tecnico-procedurale e la redazione degli elaborati di analisi e valutazione di legge;
- la strutturazione ed il coordinamento delle attività di partecipazione pubblica;
- l'affiancamento della Committenza nell’ambito dell’istruttoria di valutazione ambientale.
Riferimenti normativi

La Valutazione di Impatto Sanitario (o sulla Salute), VIS, è un percorso multidisciplinare che consente di organizzare le conoscenze sugli effetti che insediamenti produttivi, progetti e politiche hanno sulla salute della comunità. L’obiettivo è concorrere alla formazione di decisioni basate su conoscenze consolidate e condivise, in modo che le politiche pubbliche e gli interventi privati garantiscano il benessere complessivo degli individui, delle comunità, e la sostenibilità del loro ambiente.
Al riguardo, si richiama la definizione di “salute” data nel 1946 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità OMS, quale “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia”.

Il riferimento principale per la definizione della VIS è il documento di consenso elaborato nel 1999 a Gothenburg dall’European Centre for Health Policy attraverso una consultazione di esperti convocati dal Centro Europeo per la Politica Sanitaria dell’OMS, che recita: “La Valutazione di Impatto sulla Salute è una combinazione di procedure, metodi e strumenti con i quali si possono stimare gli effetti potenziali sulla salute di una popolazione di una politica, piano o progetto e la distribuzione di tali effetti all’interno della popolazione” (ECHP WHO, 1999).
 
Il percorso di elaborazione riguardo alla VIS iniziava in Europa nei primi anni novanta, centrato sul concetto che le proposte politiche non debbano generare impatti avversi sulla salute o ostacoli alla sua promozione. Le basi della VIS sono collocabili nell’articolo n.129 del Trattato di Maastricht del 1992, che istituisce la Comunità europea, e nella sua evoluzione rappresentata dall’articolo n. 152 del Trattato di Amsterdam, firmato nel 1997, il quale stabilisce che “Nella definizione e applicazione di tutte le politiche ed attività comunitarie deve essere garantito un alto livello di protezione della salute umana”, nonché nella risoluzione del Consiglio Europeo del giugno 1999, con la quale si richiama la necessità di definire procedure di monitoraggio dell’impatto delle politiche comunitarie nell’ambito della sanità pubblica. In seguito il Piano Sanitario Strategico Europeo 2001-2006 adottava formalmente la VIS come metodo per assicurare la promozione della tutela della salute, all’interno della programmazione strategica delle politiche comunitarie (Breeze e Lock, 2001).

Già la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), entrata in vigore alla fine degli anni ’80, aveva incluso il riferimento agli effetti sanitari, ma l’assenza di una definizione procedurale e di standard di riferimento ha prodotto valutazioni disomogenee e nella maggior parte dei casi conoscenze non approfondite e integrate. È proprio nel contesto della VIA che gli esperti dell’OMS si resero conto della necessità di proporre procedure autonome in materia di salute pubblica per integrare le valutazioni ambientali.

Numerose Regioni italiane dispongono oggi di linee guida e modelli metodologici avanzati per la VIS, alla quale viene ormai riconosciuta autonomia disciplinare nell’ambito delle procedure autorizzative dei progetti.
 

Servizi offerti

Lo Studio Ambiente e Territorio elabora le analisi disciplinari e i rapporti di valutazione finale per la VIS applicando i più avanzati riferimenti metodologici del settore e attivando gruppi di lavoro multidisciplinari in relazione alle casistiche affrontate.
I rapporti di VIS vengono elaborati nell'ambito di più generali Valutazioni di Impatto Ambientale, oppure quali approfondimenti autonomi nelle fasi di orientamento iniziale dei progetti o per la verifica degli effetti sanitari di un'opera esistente.